L’INPS ha diffuso il messaggio n. 1606 del 21 maggio 2025, introducendo importanti chiarimenti operativi sull’accredito dei contributi figurativi per i lavoratori dipendenti che si trovano in aspettativa non retribuita per motivi sindacali o politici, ma che mantengono un rapporto di lavoro part-time con il datore di lavoro originario.
Si tratta di una precisazione particolarmente rilevante per chi svolge incarichi pubblici o sindacali e ha scelto di non interrompere del tutto la propria attività lavorativa, mantenendo un contratto di lavoro a tempo parziale.
Cosa prevede la normativa
La legge già riconosce la possibilità, per chi è in aspettativa non retribuita per motivi sindacali o politici, di vedersi accreditare i contributi figurativi durante tutto il periodo di sospensione dal lavoro. Tali contributi sono validi ai fini pensionistici e vengono calcolati sulla base della retribuzione che il lavoratore avrebbe percepito se non fosse stato in aspettativa.
Tuttavia, finora non era chiaro se questa agevolazione fosse compatibile con un rapporto di lavoro part-time in essere. Il messaggio INPS chiarisce che sì, il diritto ai contributi figurativi resta valido anche nei casi di aspettativa parziale, ossia quando il lavoratore riduce l’orario per svolgere attività sindacali o politiche, ma continua a lavorare part-time.
Cosa cambia in pratica
Con questa interpretazione, viene sancito il principio che:
- il lavoratore ha diritto ai contributi figurativi sulla quota oraria non lavorata, relativa all’attività per la quale ha richiesto l’aspettativa (es. incarico politico o sindacale);
- resta pienamente valido il contratto di lavoro a orario ridotto, con la contribuzione ordinaria calcolata sulla parte effettivamente lavorata;
- il datore di lavoro ha l’onere di segnalare correttamente il periodo e la tipologia di aspettativa nel flusso UNIEMENS.
Procedura operativa
L’INPS fornisce istruzioni anche per la corretta compilazione delle denunce contributive, indicando i codici da utilizzare e le modalità di gestione della documentazione richiesta, al fine di evitare errori o ritardi nell’accredito dei contributi.
Questa novità va incontro alla crescente flessibilità del lavoro pubblico e privato, e al bisogno di tutelare il diritto alla rappresentanza e all’attività civica senza penalizzare i percorsi previdenziali.
Approfondimenti
Per consultare il testo completo del messaggio INPS n. 1606/2025 e ottenere ulteriori dettagli:
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